Il ciuccio causa malocclusioni dentali?
Di sicuro questa è una domanda che i genitori si fanno nel momento in cui iniziano a crescere i dentini e, nel frattempo, si continua a preferire la consolazione di questo accessorio.
Chi ha bambini piccoli a casa sa bene che il ciuccio è un alleato indispensabile per calmare e conciliare il sonno, in alcuni casi diventa indispensabile per le crisi di pianto difficili da gestire.
Ma è veramente indispensabile collegare i denti storti all’uso continuo del ciucciotto? Le relazioni tra malocclusioni e suzione non alimentare è documentata ma ci sono dei parametri chiari che possiamo rispettare per evitare problemi ortodontici seri ai bambini.
Perché i bambini usano il ciuccio
Prima di capire perché ciuccio e denti storti sono fenomeni collegati bisogna capire quale meccanismo si instaura con il bambino. In primo luogo ricordiamo che è un ottimo alleato per aiutare i più piccoli ad allontanarsi dal seno materno e avviare un’alimentazione ordinaria, inoltre l’attività provocata dal ciuccio genera serotonina che calma i più piccoli nelle fasi di pianto. Ecco perché spesso è così difficile abbandonare il ciuccetto e togliere quest’abitudine che nel tempo può portare a diversi problemi orali.
Il ciuccio provoca problemi ai denti?
Sì, l’uso prolungato del ciuccio può determinare delle malformazioni dei denti se viene utilizzato oltre una determinata fascia di età. Se viene usato per molto tempo, oltre i 3 anni di età, aumentano le probabilità di registrare una spinta in avanti innaturale dei denti nota come protrusione degli incisivi.
In questo caso registriamo soprattutto condizioni di morso profondo o deep bite, ovvero gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo innaturale ed eccessivo (oltre i 2 millimetri) quelli inferiori o di morso aperto in cui le due arcate lasciano spazio davanti ed i denti non si toccano.
Questa condizione porta a problemi estetici e fisici come dolori alla colonna vertebrale, aumento delle difficoltà fonetiche. Non solo, l’uso del ciuccio per lunghi periodi di tempo comporta anche uno sviluppo anomalo del palato: invece di allargarsi in modo naturale e confacente alla lingua si sviluppa in forma ogivale causando affollamento dei denti e problemi di deglutizione.
C’è da aggiungere: tutto peggiora se si usa intingere il ciucciotto nel miele o in altri composti zuccherosi per aiutare il bambino a calmarsi e/o addormentarsi. In questi casi aumenta il rischio di sviluppare carie. Sono problematiche pericolose come quelle sui denti definitivi.
Meglio pollice o ciuccio di lato?
Chi deve affrontare il problema del ciuccio e vuole eliminare quest’abitudine, può pensare che sostituire l’accessorio con il pollice possa essere un’idea. In realtà succhiare le dita può essere altrettanto dannoso per i denti. Idem l’abitudine a portare il ciuccio di lato: in entrambi i casi non si evitano possibili malocclusioni.
Quando dobbiamo togliere il ciuccio?
Quindi, sappiamo che c’è una relazione tra ciuccio e denti storti. Ma esiste un momento in cui è utile togliere questo accessorio per evitare questa condizione traumatica per i denti?
L’uso del ciuccio oltre i 3 anni ha un effetto sempre più dannoso sullo sviluppo della dentatura. I cambiamenti negativi riguardano anteriore, morso profondo, larghezza intercuspidale stretta dell’arco mascellare, palato alto e stretto. Questo significa che è importante considerare come limite al ciuccio i 2/3 anni di età. In questi casi non c’è alterazione della dentatura del bimbo.
La soluzione: come togliere il ciuccio?
Sappiamo bene che togliere il ciuccio ai bambini non è facile. Il primo passo è quello di acquistare e utilizzare sempre un ciuccio con la tettarella adatta all’età: se è troppo piccolo può fare ulteriori danni. Perché il palato si adatta al ciuccio: se è piccolo, la tendenza è quella di restringersi sempre di più.
Poi ci sono diverse scuole che suggeriscono di togliere il ciuccio gradualmente, usandolo solo per la nanna, o di procedere con una decisione secca cercando di prendere coscienza del fatto che si dovranno sopportare un buon numero di pianti e capricci. Dal punto di vista dell’odontoiatra la soluzione non cambia: l’importante è abbandonare quest’abitudine entro i 3 anni di vita. Altrimenti si potrebbero presentare delle condizioni in cui diventa necessario l’uso dell’ apparecchio per i denti.
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